si parte per le kootenay mountains.
british columbia.a meta' strada tra vancouver e calgary
a volte non c'e' poi mica tanto da dire.si parla sempre troppo e come si suol dire di aria fritta.meglio un po di silenzio e quieto vivere allora.e qua lo sanno fare bene.
il contatto maggiore che ho con l'italia ultimamente e la follia semi pornografica dell'homepage di libero, dove c'e' la mia posta elettronica.liberta' cibernetica.
l'idiozia della nostra italia concentrata in piccole vignette stracolme di marciume.
mi viene poi in mente quel vecchio discorso di aspettare qualcosa; per muoversi o per cambiare; o peggio aspettare giudizi....oppure perche' non prendere su le tue belle valigette, magari fatiscenti e raccattate per via del pratello che sanno piu' di avventura, e portare il tuo didietro dentro i tuoi sogni e diventare personaggio e non lettore.giudicami mo' questo! che alla fine magari devi solo andare dietro l'angolo per prendere il biglietto del treno che va a paradiso citta'.
che poi bisogna anche saper aspettare.perche' l'attesa serve per essere pronti.serve a far stabilizzare la neve, o a farle fare il suo lavoro di magico e divertente mantello.serve a far lavorare la mente e le abilita', a rafforzare i muscoli facendo ginnastica, a preparare uova sott'aceto come regalo di natale per gli amici.
quindi siediti su quella poltrona amico, prendi una birra e sogna, e leggi storie di gente che ha saputo aspettare, pronta poi al momento giusto.suoniamo la chitarra e fumiamoci una pipa d'erba.
welcome to the fabulous rossvegas.
kootenay mounatin.una valle di hippie in fin dei conti
scherzando gli stessi valligiani dicono che qua vige il "kootenay time". ovvero relax e almeno 20 minuti di ritardo.e dopo un massiccia nevicata mi sa che trovi poca gente al lavoro.
son tutti su.
notte della vigilia
la luna e' piena e splende in questa notte canadese tra i monti in quest'angolo comunitario di mondo.le stelle splendono ancora piu' forti e cammino verso casa pieno di tacchino e bonaria allegria alla luce bluastra della luna riflessa nella neve.
whiski, risate, 2 ubriachi davanti alla mappa della montagna che studiano linee per domani. un pocherino schietto con amici vecchi di due settimane ma con la sincerita che arriva dal lontano sempre.
niente regali di natale.il regalone lo scartiamo domani quando con facce stanche ci troveremo all'apertura di red mountain.prima stagionale.l'altro montagna e' gia' aperta.
funziona piu' o meno cosi':una seggiovia 2 posti e sei in cima.nessuna pista tracciata.c'e' solo questa buffa pista del gatto che gira su un lato alla base del monte e in polleggio, jibbando quel che basta per non cadere e doversi spingere,ti riporta all'impianto dove i soliti addetti agli impianti, amici in barba e fotta di neve ti dicono;"vai a palla vecchio che ce ne scappa un'altra prima della chiusura".
Vai.Tracci la tua linea bestemmiando fatica di gambe non ancora abituate tra alberi dove godi come un maestro yogi, disegnando line trattegiate su cuscinoni di neve e dropponi che velano rocce e cascatelle di ghiaccio; finche non ti sbuca di fronte una vecchia fabbrica di una miniera d'oro e di ferro abbandonata. segno del tempo dei pioneri dalla pellaccia e dallo stomaco forte.da qui il nome.red mountain.infuocato metallo.
la figata e' che non e quella l'unica parte che e' rimasta;serve ancora un po piu di neve ma poi ci sono la' dietro quelle voragini scavate dai minatori,che in inverno diventano un drop park.
Red mountain: una montagna di fresca neve selvaggia e poca poca gente.e quando inizia a scendere qua non smette piu' cribbio!ma qui ci sono gli alberi e via andare: con il vento o con la nubi basse ci si da dentro alla grande lo stesso.cadi neve cadi.per la notte di natale chiamano un altro piede e mezzo di fresca.
ma mica finisce qua.2 ciaspole in spalla e via verso un'altra cima subito li dietro.1 ora e mezza e si sale.poi giu per i corridoi.ma occhio alle valanghe.
here i am
ma son solo storie.
amici mi dedico la prima discesa inalzo il bicchiere di tisana digestiva alle 3 di notte del 24 dicembre.e domani lo alzero ancora la notte di natale.un brindisi a voi.e agli gnomi e alle fate.
ma la tisana era lassativa e corro a sedermi sul cesso a mandar giu' il tacchino
Buon natale vecchi!
Jonny burdel
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