La notte ha inghiottito tutto.
e' scomparsa eszter, rishikesh e me stesso.ma nonostante tutto mi muovo attraverso l'india, lentamente. sopra le stelle di improvviso mi mostrano da che lato e' il cielo
meravigliasotto avvolto nella lamiera rovinata e rumorosa di un autobus che si lamenta mi avvicino al nepal.pareti colorate dal vomito dei passeggeristrade stanche del passaggio dell'uomo scoppiano lasciando piste di buche e pietre
24 ore 400 km forse
L'ombra dei boschi sui fianchi delle montagne e' sempre la stessa.
piccoli uomini ci passano attraverso carichi di tradizioni, canzoni, lavori, storie da ridere e da piangere.
il spore e' lo stesso ovunque nel mondo.
ma c'e' una cosa importante che cambia calando a voler coprire il sole per cancellare le ombre che danno colore.
e' il desiderio dell'uomo di possedere e controllare
quel desiderio che tende in mille modi una mano che vuole sembrare amicha.
ma non puo raggiungere l'ombra degli alberi piu' grandi, dove alcuni,pochi e giovani uomini festeggiano liberi la luna d'ottobre
green peace
18 11 1980
18 11 2010
grazie a tutti
passeggiavo tranquillo lungo il marciapiede della strada principale, nonche' una delle uniche del paese di "molto molto lontano"
in fronte a me notai una gran cacciara in fronte a una pizzeria di immigrati italiani.
era una rievocazione di qualche film folle e tutti avevano giganteschi baffoni
abbassai la faccia a terra in quanto in quel giorno dedicato a me, il mio compleanno avevo deciso di starmene tranquillo per le mie.
speranzoso di passare inosservato cercai il dribbling tra la folla quando una mano mi afferro'
ELLLLLLiiiiiiiama che ci fai qui?
era la mia nonna paterna francesca, con lei chiara , la zia e altri parenti alla lontana che non vedevo da anni nonche il nonno delmo, recentemente passato a un altro livello di questa vita.
imbarazzato e starnito dall'incontro rimasi basito mentre mi invitavano per la sera a cena in un altra pizzeria
ok
andai alla pizzeria e ci sedemmo a un piccolo tavolo
poi piano piano incomincio ad arrivare sempre piu gente conosciuta. iniziammo a spostare sedie e tavoli per farci postopoi iniziarono ad arrivare gli amici
voi tutti
amici che non vedevo da 5 6 10 anni con genitori conosciuti
c'eravate tuttipoi avete iniziato a tirare fuori i regali
ed e' arrivata la mia famiglia
la tavolata era diventata una festa a sorpresa enorme organizzata da mia mamma e mia sorella
non manacava nessuno
e tutto era dannatamente vero
che meraviglia
grazie amicigrazie per questo regalo
io non so come abbiate fatto ma vi assicuro che e' stata un esperienza magica
nepal, pokhara
aquile condor e falchi solcano il cielola pioggi e' cessata, il lago e' calmo e lo zaino pronto.
domani si parte verso annapurna, verso la dea montagna
namaskar
elia
JOURNEY TO DHAMMA
venerdì 19 novembre 2010
venerdì 5 novembre 2010
Lost in myself
Non c'e 2 senza tre e cosi per la terza volta sono tornato a rishikesh.
e' stato bello ritrovare il silenzio, il tempo di guardare ogni tramonto mentre le montagne si incendiano di rosa e canti hindu riempiono la valle. intorno solo uccellini variopinti cantavano al tramonto mentre una rudimentale cucina bolliza una semplice zuppa di patate.
mi sono riperso nel mio interno, nel mio ego scoprendo di essere ancora governato dal giudizio, verso gli altri e verso me stesso. abbandonarsi nell'altro non e' facile. farsi amare non e' facile.
ci hanno insegnato cosi tanto che dobbiamo dare e fare che non sappiamo forse piu' ricevere, ne abbiamo paura.
ma se nessuno riceve il dono dell'offerta viene sprecato.
saper ricevere passivamente con gratitudine e' altrettanto importante che il dare.
una volta te una volta me.
attraverso un cammino che abbraccia l'arte del tantra cerco la via del divino in ogni gesto.
ma il rumore assordante attorno mi confonde
ma da dove viene il rumore?
dalla citta'.......dalla mia testa.
cosi nel silenzio del sole mi sono spogliato per sentire la voce del silenzio e ho visto il lato della montagna
precipitavo dai picchi piu' alti alle valle piu' inabissate in una rapsodia di emozioni brucianti che mi lasicavano senza pace.
qui sul fianco della montagna ora vedo i picchi, le valli, la luna e il sole. e' un buon posto per crescere ortaggi e costruire un riparo da chiamare casa.
da qui posso andare su quei picchi e attraversare quegli abissi ma qua posso tornare perche' ne conosco la strada.
E' la casa della mia pace.
Metafora che racchiude molto
Io non sto cercando di colpirti, ti racconto le mie emozioni perche' voglio capirti, capirmi, farmi capire; perche' mi attacchi.
abbassa le difese, renditi vulnerabile a me
io non sto cercando di colpirti
ma sappiamo parlare?
solo se ti renderai vulnerabile e abbasserai le braccia e quello sguardo annebbiato dalla mente potro abbracciarti e guardarti negli occhi
non dovremo piu' parlare.
ancora la montagna insegna
con calma sali
con calma ti conoscero'
se aggredisci il sentiero cadrai a terra senza energia e maledirai te e la montagna
con calma arriverai invece a vedere l'alba
Jonny
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