JOURNEY TO DHAMMA

JOURNEY TO DHAMMA
In VIaggio lungo l'HIMALAYA e oltre alla scoperta Dell'agricoltura naturale e nomadica. Serching the nirvana of NO Time, NO Space! RICETTE, IMMAGINI E RACCONTI DAL MONDO!

mercoledì 1 ottobre 2008

split board 4ªvulcano piu alto al mondo









Il picco di orizaba e' il vulcano piu alto del messico, nonche la terza vetta piu alta del nord america;segue solo il mote logan nello yukon e il denali in alaska. Le montagne portano sempre grandi insegnamenti ed emozioni soffiate su venti freddi che spazzano quelle nevi che sono tutt'altro che quella soffice polvere che piace tanto a noi freerider. ma l'elemento e`lo stesso e la sua magia non cambia. dura e fredda lastra che porta a scoprire la determinazione dei tuoi sogni.

Io e due fratelli ci siamo trovati li sotto lungo il cammino e abbiamo deciso di preparare una spedizione di amicizia umilta' e determinazione, dentro l'amicizia, la conoscenza e verso la vetta. Un viaggio oltreoceano inizia da poche cose: spegnere il cellulare, ultimo birrino e cose cosi'. una gran decisione che ti si legge nel volto quando stringi l'ultima mano e sali sull'aereo.non saprai mai dove ti portera' veramente. ci entri dentro come nell'abbraccio della donna che hai sempre sognato fino a quando ti ci abbandoni completamente, e quello che succede allora e' talmente pieno, vero che non puoi piu raccontarlo cosi'.posso solo scrivere che si chiama VITA e ve lo posso raccontare forse su un gradino sotto le luci gialle delle notti dei portici bolognesi con la nebbiolina che sale e la bottiglia di vino del contadino amico che si stappa.
Il caso, al quale non credo piu con quel valore che di solito ci si da cia ha pennellato la situazione ha perfezione, unendo tutti i contatti per arrivare a quella vetta dove ci siamo abbracciati e abbiamo pianto davanti ad un alba di mare di nuvole dove semplicemente il silenzio puo descrivere l'intensita`.
L'avvicinamento inizio nel delirio di citta del messico dove dopo problemi con la polizia che principalmente voleva vuotarci il portafoglio raggiungiamo tlachichuca in 9 ore facendo 200 km. queste sono le strade nazionali messicane. non mi perdo in descrizioni, ma vi dico di pensare a quei film che si vedono di follie stradali.
nella notte arriviamo quindi a casa di joaquin canchola, guida locale che offre vitto alloggio, info e attrezzatura per salire il vulcano; contatto avuto da un montanaro conosciuto a citta del messico che ci ha pure disegnato una mappa per l'ascesa del picco. unica informazione che abbiamo sulla via.

la mattina dopo preparati gli zaini partiamo quando iniziano a cadere le prime goccie d'acqua.
in taxi e sotto un acquazzone ormai battente raggiungiamo l'ultimo paese di 4 case e ci accampiamo tra asini e contadini per passare la prima notte e iniziare l'acclimatamento.siamo a 3700 metri a hidalgo.

abbiamo una tenda da 2 della quetcha e ci dormiamo in tre, abbiamo ghette per la neve fatte coi sacchi della spazzatura e picchetti da neve in caso di problemi sul ghiacciaio fatti a mano da fabbri ferrai ultra settantenni di citta del messico. sembra una spedizione della fortuna anni 50.

tutti vanno su in jeep, noi a piedi.

ci alziamo sotto la pioggia e prendiamo il sentiero. 15 km al rifugio. senza mappa sbagliamo strada un paio di volte e alle 5 dopo 7 ore di cammino siamo al rifugio. ancora nessuna vista del vulcano. il tempo e' orribile e fa freddo. la mia giacca economica decatlon che ha gia visto troppe migliaia di km e`fradicia e tento il rattoppo con ducktape scaldandola con un pentolino da campeggio.

siamo a 4200 metri.

mangiamo buste di riso al monosodio glutamatico, tanto in voga in messico e ci buttiamo sulle brande di legno del rifugio.

l'alba fu come una tazza di cioccolata calda dopo la tempesta.alle 7 il sole sorse sopra un tappeto di nuvole che copriva il mondo, fuori solo la collina con il nostro rifugio e in alto la vetta bianca.presto tutto fuori al sole ad asciugare colazione provviste essenziali e partiamo verso il campo alto alla base della sessione chiamata il labirinto; 200 metri di ascesa su roccia e neve prima del traverso e dell'attacco del ghiacciaio finale.studiamo il nostro disegno per tyrovare la linea di salita e saliamo affaticatti dall'altezza che avanza. alle 13 le nuvole avvolgono tutto e dobbiamo allestire veloci il campo a 4800 metri sotto una piccola tormenta di neve e acqua.tutto e' fradicio dobbiamo fare un mosaico di pietre all'interno della verana della tenda per salvare dal naufragio scarponi e giacche. e`un bordello e siamo pigiati in tenda con problemi di acclimatamento, puzza di piedi, problemi di intestino e mancanza d'ossigeno; anche perche la tenda era appunto da due.

la montagna non lascia intravedere niente oltre la nostra tenda e non abbiamo idea di dove diavolo sia la linea per uscire dal labirinto.

aspettiamo

al tramonto da dentro la tenda sentiamo silenzio.ci buttiamo fuori e il cielo ci lascia intravedere per 5 minuti la montagna.facciamo foto per studiare la salita recuperiamo acqua sciogliendo neve e a letto. la sveglia e`per l'1 di notte. bisogna salire e tornare prima che alle 13 la montagna venga avvolta dalle nubi.

l'emozione la fame il freddo e l'altezza ci fa dormire poco. siamo gia piu in alto del mpnte bianco e a un altezza dove di solito io volavo in aereo per saltare con un paracadute. ora ci sono in tenda.che ridere.

1 AM. 3 sveglie suonano. te caldo, muesli vestiti e siam fuori.
la luna non cè', e a riposarsi per iniziare la sua nuova fase.ottobre e' la luna piu bella. le stelle sono l'unica nota che mi scalda l'animo in questo momento.

si parte con ramponi e picozze seguendo la luce tonda delle frontali,il cammio risulta semplice ma ripido, troviamo alcune traccie delle cvecchie spedizioni e segnamo tutti i movimenti con bussola e altimetro in caso di ritorno con brutto tempo.

e' magico. tre amici soli a camminare nella notte sul fianco di questo colosso sacro per popolazioni antiche.

passiamo veloci il labirinto e continuiamo nel traverso verso la base del ghiacciaio.fino a che la vista e la sensazione fu abbastanza strana.

il buio era totale. a valle non si vedeva nessuna luce. davanti la luce della frontale illuminava un pendio bianco senza fine ne contorni che saliva ripido verso il cielo. 35 gradi o piu di pendenza. ci attacchiamo in concordata e iniziamo a slaire lentamente .e' il ghiacciaio finale. sono le 5

saliamo a fatica. a me il freddo inizia a dare problemi seri e voglio andare senza tante soste.pippo invece fa piu fatica e vuole fermarsi piu spesso.alessandro ha problemi di intestino e vuole arrivare su di corsa.ma siamo in cordata per la sicurezza della squadra e cerchiamo di

coordinarci.

il ghiacciaio e' veramente ripido e la determinazione va tenuta stretta nelle mani come la picozza che e' la cosa piu importante a quel momento.aspetto il momento del sorgere del sole come salvezza per i miei piedi che mi stanno dando seri problemi.infilo due buste di caldo caldo nei guanti che mi danno un po di sollievo. guardo dietro i miei compagni che sono su una parete di non so quante centinaia di metri che si apre su un pendio che porta a migliaia di metri piu a valle.

arriva l'alba e il cielo inizia a colorarsi di una riga arancio che ci fa vedere il nostro ghiacciaio e la salvezza dal freddo.

manca poco.20 passi 5 respirazioni di riposo, poi 10 passi per volta.vedo l'angolo che la salita forma con il piano. la cuffia mi si illumina dal sole che ci aspetta dall'altra parte del cratere.

siamo in vetta.

il fiato mi si rompe in una sorpresa incredibile; gli occhi mi si riempono di lacrime improvvisamente e il cuore mi si riempe di una di quelle sensazioni uniche, quelle dove solo il silenzio dell'aria rarefatta,che sussurra la sua bianca magia nelle orecchie di chi era li in quell'esatto momento,conosce il canto dell'anima del mondo.

siamo tutti in cima e ci abbracciamo piangendo insieme a 5600 metri.sotto solo un mare di nuvole e il sole che dipinge la sua danza salendo nel cielo.

solo 2 o 3 picchi bassi la sotto escono dalla coltre a 3500m delle nuvole

solo noi lassu.

poi ci potrebbero essere tante parole per descrivere, parlare ma mi trovo meglio nel silenzio di chiudere gli occhi e mandare il pensiero a quei momenti dove solo la natura parla. li c'e tutto senza quella confusione incompresa delle parole

1 ora in vetta e si va giu tranquilli. il sole scalda e tutto e' perfetto. scendiamo meta del ghiacciaio a mo di bob seduti sul culo frenando con la piccozza, e pure cosi ci mettiamo un'ora

alle 13 30 siamo al rifugio a 4200 cotti dal freddo, poi dal sole dei 5000 metri e dalla levataccia. e ora si mangia! aveamo lasciato una scorta di cibo per festeggiare al ritorno ma ce l'avevano rubata.solito riso all'msg (tossico, evitatelo)e a letto stracotti.il 6 giorno si scende. c'e il sole e ci mettiamo in marcia per queo circa 15 km verso hidalgo.

il picco di orizaba si mostra in tutta la sua bellezza per lasciarsi ammirare dal basso per la prima volta.

grazie

grazie montagna, bella e potente signora.

torniamo cosi alla civilta e a hidalgo recuperiamo un passaggio verso tlachichuca e il nostro amico joaquin.

scopriamo di una festa paesana quella notte e decidiamo di andare a festeggiare la riuscita della spedizione.

tutto ancora una volta ballando sul flusso di eventi che alcuni chiamerebbero caso aveva disegnato una storia splendida.

cosi scappando da ragazzini che indossavano tori in cartapesta che sparavano petardi sotto un cielo tinto da grezzi e meravigliosi fuochi artificiali finivamo quest'esperienza all'ombra di un vulcano maestoso co il cuore pieno pieno di vita e amore per questo tutto. senza scappare da niente ma seguendo il nostro cammino, ringraziando tutti quelli che invece stanno li da sempre, come joaquin, come il contadino che ci ha dato il formaggio di capra, permettendoci di essere qui dove siamo.

adelante companeros

ora jonny ha quasi finito tutti i soldi ma non credo che tornera a casa, la strada e`ancora troppo bella e c`e' del gas da aprire e correre verso nuove avventure

hasta pronto companeros

jonny avventura

4 commenti:

Anonimo ha detto...

IL 22/11 ALLE 16:30 ATTERRIAMO A CANCUN !!! condivito tutto con Ladda con la differenza che io e lisa, thony e chopin abbiamo trovato casa a sala bolognese !!!
leggete la mail, x beccarci...
spero... di cuore.
vi amo... Matte

bologna in fissa ha detto...

Soccia, bellissimo! BRAVI RAGAZZI!
il Bando

Anonimo ha detto...

Bravi ragazzi, bellissima esperienza tra freddo sole disagi insonnie e paure ci siete riusciti, e alla grande, avete vissuto emozioni incredibilili che vi rimarranno dentro che vi racconterete quando sarete vecchi, grazie per le bellissime foto da mozza fiato e i bellissimi reportage di viaggio buon proseguimento Luciana.

Scaglianti Ilaria ha detto...

L'emozione più grande sta nella semplicità delle cose, accorgersi della magia del mondo, della terra, e di tutti i suoi silenzi,è qualcosa che non è dato a tutti. Voi siete li, avete deciso di sentire con il cuore la terra ballare, i vostri piedi sono le orecchie dell'anima, la vostra mente, un cielo pieno di stelle dipinte.Voi vivete forti e allegri dentro ad esperienze che fanno bruciare la pelle, che spalancano gli occhi davanti a colori di giornate che da qui posso solo immaginare. Grazie a voi per la semplicità di tutto questo e per tutta la bellezza che vi portate dentro.Ila