JOURNEY TO DHAMMA

JOURNEY TO DHAMMA
In VIaggio lungo l'HIMALAYA e oltre alla scoperta Dell'agricoltura naturale e nomadica. Serching the nirvana of NO Time, NO Space! RICETTE, IMMAGINI E RACCONTI DAL MONDO!

venerdì 10 settembre 2010

Sono Pronto


Sono pronto.
Il visto è pronto insieme gli enormi dubbi sul bagaglio, "avrò preso le cose giuste?", poi la bici, "Rosso" è pronto impacchettato in un vecchio lenzuolo.
Anche tutti i mie dubbi sono pronti a dirmi "ma chi ce l'ha fatto fare!"
Quasi sembra che non sono mica tanto pronto.
Ma sono pronto a lasciare tutto
a cambiare tutte le idee e i piani
sono pronto a regalare Rosso a un "Jonny avventura Indiano" e con lui il progetto di viaggio in bici
sono pronto a tornare in italia dopo una settimana
sono pronto a lasciare tutti i miei bagagli persi in aereoporto
sono pronto a lasciare tutto anche se non vorrei
anche se ho paura
sono pronto ad abbandonarmi, to surrend
Quindi
Sono pronto al viaggio, sono pronto all'himalaya
Sono pronto a tenere stretto dentro di me il desiderio che mi fa camminare avanti: connessione profonda con me stesso, con l'altro e con la terra
attraverso il gioco, attraverso il lavoro, attraverso l'avventura
Ho bisogno di scrivere su questo etere per parlare al mondo, a tutta quella gente che credo si aspetti qualcosa da me, da Elia, da Jonny Avventura. Ma questo mondo di gente, in realtà è solo la trasposizione del mio ego che crede di essere importante, ed ha paura di essere giudicato; è a lui che parlo.
E gli dico che siamo pronti ad abbandonare tutti i piani.
Non aspettatevi avventure gente, non aspettatevi storie, non aspettatevi imprese folli.
Jonny è pronto a lasciare tutto e a fare la calzetta.
Solo in questo modo Jonny potrà essere pronto a vivere.
Se sei pronto a morire, sei pronto a vivere.
Sembra uno slogan da commando militare, ma ha un significato molto profondo
ogni notte muoriamo per rinascere la mattina
sole se siamo pronti a lascire la presa sul possesso.
Anche noi come le mele e l'aglio siamo frutti di questa terra su cui viviamo, Bologna, Temuco, Buenos Aires, Bruxelles.
Diversi frutti per diverse terre; pomodori, avocados, kumara, grano saraceno.
Diversi anche gli stessi frutti se lasciati crescere naturalmente.
Così le razze umane, religioni, culture, in primis sono diversi perchè la terra che gli da nascita è diversa.
Io vado a portare i semi del mio desiderio di vivere nella terra mistica dell'himalaya per innaffiarla e far crescere in me nuovi frutti.
Ho avuto paura timori e dubbi cercando di essere pronto, pronto in un modo che non si può.
Martedi 14 verrò vomitato in una terra diversa.
Morirò qua e rinascerò in una terra diversa.
Così mi sento.
Per davvero.
Non sono euforico, non sono triste, sono sereno in viaggio verso una nuova tappa sconosciuta sulla linea che divide yin da yang.
Sono contento, serenamente felice di questa splendida vita.
Sono pronto a morire per rinascere.
Roba tosta ragazzi.
Jonny-Elia.

7 commenti:

Debora O'Callaghan ha detto...

mi pare che sei prontissimo... ti voglio bene fratello e onoro il tuo coraggio e determinazione. Che possa la forza della vita, che risplende dentro di te, rispecchiare in, e illuminare ogni passo del tuo viaggio. Spero di rincontrarti in Nuova Zelanda.
un abbraccio
Debora

rutto ha detto...

Il messaggio giusto, al momento giusto.
Sei sempre fonte di ispirazione e coraggio, Jonny. Namaste

Ladane ha detto...

Bella Jonny sono pronto anche io, il celo di Bologna incomincia a piangere e ad essere grigio ma da te ho imparato ad amare la pioggia la stessa pioggia capace di cancellare la memoria dai marciapiedi della vita ma in questa citta abbiamo lasciato dei bei solchi e nessuno li potrà mai cancellare!

Grazie ancora ... "Non procedere dove il sentiero si staglia. Vai invece dove il sentiero non c'è e lascia una traccia." lo diceva anche il Mahatma.

LADDA

Lorenz ha detto...

Good Luck Avalanche! ! !

Brigid ha detto...

mo che bella foto!
proprio lunedì 13, in un piccolo ufficio di questa università nel buco del c+-o del mondo, guardavo un planisfero, un po' tipo quelli della nostra epoca, di quando eravamo alle elementari negli anni Ottanta, un planisfero fisico solo verde marrone e giallo, e pensavo che stavi partendo, e il mondo, nonostante tutto, mi è sembrato piccolo.
a presto, in ogni dove
roger robbit

Anonimo ha detto...

ogni volta che penso a te, ai tuoi viaggi, a come viaggi... mi sento niente... io che a volte mi credo viaggiatore, io che a volte mi vedo avventuroso e che non riesco a viaggiare come vorrei. Io che ho lasciato tutto (sempre se un buon lavoro, una macchina e una famiglia può essere un tutto). Io che vengo visto come quello che è partito. Io che non riesco a fermarmi perchè non mi sento arrivato... io che dal mio piccolo nel mio divano, aspettando risposte da questa vita leggo di te. E ancora una volta ti invidio per un modo di essere che non sarò mai. Conoscersi e capirsi è la cosa più difficile al mondo ma accettarsi è ancora più difficile. Io lo sto piano piano facendo accettando le differenze... e tu sei quello che non sarò mai e che non voglio essere. Good luck Jonny, con il cuore. Eroe sconosciuto dei nostri giorni.

Pier ha detto...

ma alla fine sei arrivato? famme sape!